L'ultimo tramonto del 2024: il Cuâr con il suo celebre spigolo Sud.

Più che pic di mai per noi è il pic dal prin da l'an.


Il primo dell'anno ci riserva una bellissima giornata di sole sopra un mare di nubi: già vediamo lo spigolo, piuttosto impressionante a guardarlo da qui.

Il celebre «passaggio chiave», più delicato che difficile, per via delle zolle sub-verticali in uscita.

Anche dopo comunque non si scherza.

Deneâl e Cjampón sopra il mare di nubi.

Nonostante la quota bassa il panorama dal Cuâr è eccezionale: qui la catena dei Clap, che osservo bene, memore della bellissima salita al Creton di Clap Piccolo.

Gli immancabili grifoni.

Torniamo in val Tochèl per il sentiero dismesso, che è ancora in buone condizioni eccetto nella parte alta (nei prati).

Tornati in Mont di Prât di colpo ci appare, come in un miraggio, il nostro monte.


Grazie Luciana e grazie Kelen: un bel ricordo.


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Vi ho annoiato assai ma non ho alcuna pretesa. Ho scritto come vi avrei parlato: qualcuno mi avrà capito, specialmente chi della vita non ha che dolore e delusione. I monti lo innalzano verso l'universo, incontro alle stelle, offrendogli un dolce balsamo che gli placa per un istante l'animo ed il cuore e gli fa bere di quel nettare ristoratore che ancora sa dare la natura colla sua sincerità, colla sua semplicità, colla sua bellezza, col suo profumo e colla visione dell'infinito. (*)
(*) Tratto da: Umberto Tinivella, Alpi e Alpinismo (1942)