Il gruppetto di cime selvagge che dal Cuel Mauròn digrada fino a Stavoli; indicato con la freccia il Cuel da Lacéit.
Lo stesso gruppo di cime viste dal Palòn dei Zábus.
Il Cuel da Lacéit visto dal Cuel Mauròn.
Il Cuel da Lacéit visto dalla Creta Grauzaria.

Bella cima, non difficile, dal panorama sorprendentemente stupendo.
Probabilmente Cuel da la Ceit è un errore dei cartografi: il nome corretto dovrebbe essere Cuel da Lacéit.


Quello più in alto in centro è proprio il Cuel da Lacéit; quasi sovrapposto, più basso, il Cuel da la Ruviis che avevo già salito.

Arrivare alle prime luci del mattino a Stavoli, in piena primavera, è qualcosa di magnifico.

Prendiamo il sentiero per Pustot, senza incertezze dato che lo conoscevo già. Fortuna che è stato pulito, altrimenti dopo l'incendio sarebbe un incubo passare!

Bellissimo anfiteatro appena sotto lo stavolo Pustot: tutto il bosco nei paraggi dello stavolo è stupendo.

Il mitico stavolo Pustot!

Iniziamo ad attaccare il monte.

La visione verso Sud è qualcosa che non dimenticherò mai: peccato che dalle foto renda pochissimo. C'era un verde mai visto, con il Fella là in fondo che sembra lontanissimo.

Il tripudio di panorami ci esalta e ci fa andare spediti.

Verso Fedeveiz, con evidente il luogo ove si trovava la casera. Riesco a vedere bene anche il percorso Fedevèiz-Pustot fatto tempo addietro con Greta.

Verso Cuel di Fedevèiz e Cuel Mauròn; prendo appunti «visivi» sul fantasioso itinerario di cresta Stavoli - Cuel Mauròn spudoratamente proposto dal Gaberscik: insomma...

La cresta finale è stupenda.

Si vede Stavoli...

...e pure le Moggesse.

Dalla cima verso il Plauris con tante altre belle cose.

Verso il Canin; vedo l'antro sul Pisimoni che da tempo desidero visitare.

Cenglis dal Cimadôrs.

Alta val Nuviernulis.

Verso Cuel di Fedevèiz e Cuel Mauròn: il troiàt sfugge ad ogni osservazione.

La forcje da l'Omp.

Camminatori della domenica.

In realtà eravamo partiti con l'idea di realizzare un anello, ovvero di scendere a stavoli Simòn in val Nuviernulis; avevo passato ore ad osservare foto fatte da altre angolazioni, studiare le CTR al 5000 e foto satellitari, e non avevo dubbi sul percorso. Avevamo pure la corda, ma a volte si è semplicemente soddisfatti della giornata e va bene così; d'altronde qualche incertezza c'è e queste cose è bene farle quando si è freschi. Si poteva anche scendere per Fedevèiz così da ripercorrere il sentiero che conoscevo, ma l'avremmo allungata parecchio.

Scendiamo alla sella fra Cuel da Lacéit e Cuel da la Ruviis: io vi aspetto qua che ci sono già stato sul Cuel da la Ruviis.
Dopo qualche minuto ho cambiato idea...

Ma che bel posto che è Stavoli.


***


Vi ho annoiato assai ma non ho alcuna pretesa. Ho scritto come vi avrei parlato: qualcuno mi avrà capito, specialmente chi della vita non ha che dolore e delusione. I monti lo innalzano verso l'universo, incontro alle stelle, offrendogli un dolce balsamo che gli placa per un istante l'animo ed il cuore e gli fa bere di quel nettare ristoratore che ancora sa dare la natura colla sua sincerità, colla sua semplicità, colla sua bellezza, col suo profumo e colla visione dell'infinito. (*)
(*) Tratto da: Umberto Tinivella, Alpi e Alpinismo (1942)