Quote varie delle Pale de Ciuone, con Merle da On a dx, da Pian Pinedo.
La val Ciolesàn chiusa dalle quote delle Pale de Ciuone.
La cresta San Gualberto - Merle da On - cime Pale de Ciuone, vista dal Cornetto.
Le Pale de Ciuone viste da Nord, dal ciol de Giaéda.

Salita invernale per cresta alla quota principale (q2032) delle Cime Pale de Ciuone: bellissima cima, assolutamente centrale fra le montagne di Claut, dove si sente un grande senso di isolamento.


Forcella Thita: lassù Merle da On.
Da segnalare l'apertura del nuovo sentiero truoi de thep che percorre la cresta dirimpetta a quella di San Gualberto.

Uno sguardo verso la misteriosa val Ciolesàn; in centro la nostra cima, a dx cima Ciolesàn.

Arriviamo in forcella Valtremuoia giusto in tempo per vedere le montagne infuocate dal sole.

E ora sù verso il Merle da On.

La cresta è panoramicissima: qui la Punta Pisandola e la Torre Vacalizza.

Neanche le nove e mezza e siamo già in cima al Merle da On: pensavo fossimo presto, invece torneremo col buio...

Bellissima la visuale su Viéres, Susàna-Spalaviér e Borsàt.

Ecco la cresta che ci apprestiamo a percorrere.

Dettaglio della Cima Ciolesàn, sottolineata dall'omonima cengia; il cimotto a sx è il Ciol de Sas.

Merle da On visto da un'altra prospettiva.

La cresta è molto bella e sempre facile: peccato per la pessima qualità della neve, che ci ha fatto penare non poco.

La visuale è eccezionale, quante cose da guardare!

Stupendo il Turlón.

Molto bello l'anfiteatro a Sud delle due quote principali (q1985 e q2032) delle Pale de Ciuone.

Qualche passaggio delicato per via delle neve inconsistente.

Spettacolo!

Dalla cima verso la val Settimana.

La continuazione della cresta verso Est: cima Ciolesàn.

Cornagèt e Frata de Barbìn.

Cornagèt: dente superbo.

Il Turlón con la val de Stale da cui voglio salire.

La cresta percorsa.

Una bella soddisfazione aver percorso questo itinerario il 4 di gennaio! Peccato però che la strada della val Settimana sia ghiacciata, quindi niente discesa «veloce» in val Piovìn: tocca rifare la cresta a ritroso, cosa che si rivelerà penosa e assolutamente sfiancante.

Torniamo giù: in fondo alla val Ciolesàn il parcheggio di Lesis, da cui l'anno scorso guardavo queste crode fantasticando di trovarmici sopra: comunque non vedo l'ora di risalirla la val Ciolesàn, lungo gli itinerari riesumati dal solito Luca Basso.

Forcella Cadìn, col Ciampóns e dietro Pinzàt-Domanzòn.

Scendiamo dal Merle da On con le ultime luci: peccato per la foto orribile, c'era una luce bellissima.

Il Pramaggiore, ardente.


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Vi ho annoiato assai ma non ho alcuna pretesa. Ho scritto come vi avrei parlato: qualcuno mi avrà capito, specialmente chi della vita non ha che dolore e delusione. I monti lo innalzano verso l'universo, incontro alle stelle, offrendogli un dolce balsamo che gli placa per un istante l'animo ed il cuore e gli fa bere di quel nettare ristoratore che ancora sa dare la natura colla sua sincerità, colla sua semplicità, colla sua bellezza, col suo profumo e colla visione dell'infinito. (*)
(*) Tratto da: Umberto Tinivella, Alpi e Alpinismo (1942)