La superba piramide dello Špik, come appare da Gozd Martuljek.

Andando a Bled questa primavera, sono rimasto stregato dalle bellissime crode che dominano il paesaggio di Kranjska Gora e Gozd Martuljek; mi sono subito promesso di iniziare a frequentarle, anche per ampliare un po' i miei orizzonti.
Come prima gita di giugno decidiamo di mettere piede da quelle parti: è naturale iniziare con lo Špik, la cima più iconica e probabilmente anche la più frequentata.


Comunque, ancora prima delle 6:00, facciamo un attimo tappa a Martuljek per ammirare il monte che saliremo e quelli vicini.

Velika e Mala Ponca (grande e piccola ragazza?).

Ed ecco lo Špik, peccato per la luce non buona.

Entrando in val Pišnica lo sfondo è dominato dalle possenti pareti Nord del Prisojnik e del Razor. Interessante leggere della via Kugy per la parete Nord del Razor, qui in foto, data di II grado.

Stupenda la Skrlatica, che ricordo di aver visto più volte dalle Giulie italiane.

Iniziamo la gita con un po' di funambolismo.

Iniziamo a salire per il Kacji Graben, dritto per dritto e sempre molto ripido. Abbiamo scelto di fare il giro in senso orario proprio per arrivare in cima prima (previsioni non buone).

Finalmente nella bellissima carnizza ad Ovest dello Špik.

Bellissimo il Prisojnik.

Attacchiamo la facile parte finale del monte.

Prendendo un attimo il fiato, mi giro e... che spettacolo e che luce sulla parete Nord della Skrlatica!

Fa strano aver fatto 1600 di dislivello ed essere già in cima alle 10:30 di mattina!

Verso il fondovalle (Kranjska Gora).

Verso Est, la cima più alta a dx dovrebbe essere la Velika Ponca, quel corno a sx il Dovški Križ.

Pinnacoli sulla cresta Est della Skrlatica... queste sono montagne davvero ardue.

È ora di scendere.

Andiamo verso la Lipnica.

Speriamo di non dover tornare indietro per di qua!

Inizia a piovere e in breve finiamo sotto alle nubi: proprio ora che dalla Lipnica volevamo valutare la situazione neve sul versante di discesa! Per fortuna il tempo migliora dopo poco.

Ambiente orrido, fra la Lipnica e la Mala Ponca.

Noi tre su per i monti ci trattiamo bene eh!

Oltre a lui non abbiamo incontrato anima viva.

Siccome è presto e il tempo è buono, ci fermiamo un po' a gozzovigliare su un cimotto. Dispiaceva troppo scendere già in un così bel posto e con il meteo tutto sommato buono.

La discesa è davvero una gioia per gli occhi.

Lassù il valloncello fra le Ponca e la Skrlatica.

Con grave disappunto di me e Ilaria, Greta ci convince a scendere per un invitante ghiaione che facciamo prima, peccato che poi...


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Vi ho annoiato assai ma non ho alcuna pretesa. Ho scritto come vi avrei parlato: qualcuno mi avrà capito, specialmente chi della vita non ha che dolore e delusione. I monti lo innalzano verso l'universo, incontro alle stelle, offrendogli un dolce balsamo che gli placa per un istante l'animo ed il cuore e gli fa bere di quel nettare ristoratore che ancora sa dare la natura colla sua sincerità, colla sua semplicità, colla sua bellezza, col suo profumo e colla visione dell'infinito. (*)
(*) Tratto da: Umberto Tinivella, Alpi e Alpinismo (1942)